di Vito Foschi
Una prima idea che suggeriamo è l’emissione di titoli di stato garantiti o convertibili in beni pubblici. Un provvedimento immediato che non ha i tempi di una privatizzazione. Considerato che alcune aziende tipo Eni, Enel e Finmeccanica difficilmente verranno privatizzate da un qualsiasi governo, potrebbero essere utilizzate per offrire una garanzia all’emissione di nuovi titoli di stato che chiaramente offrirebbero un tasso d’interesse inferiore. In questo modo si abbasserebbe il rischio su un stock di debito di nuova emissione con conseguente risparmio in conto interessi. Precisiamo che le azioni di proprietà dello Stato sono suddivise fra Tesoro e Cassa Depositi e Prestiti con la logica conseguenza che la quota prontamente utilizzabile si riduce a quella posseduta direttamente dal Tesoro. Altra cosa, che ci è più cara, è l’emissione di titoli convertibili e si immaginano aziende come Poste, RAI e Ferrovie con in particolare l’AltaVelocità, che in questo modo potrebbero essere facilmente messe sul mercato senza i tempi lunghi di una privatizzazione. La quota che andrebbe in conversione non sarebbe integrale perché per cedere la maggioranza è meglio organizzare un’asta per l’ulteriore guadagno del premio di maggioranza.
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