Lavori 6 mesi per lo stato e 6 mesi per te e la tua famiglia. E poi ti dicono che vivi in un paese libero. In occasione del TAX FREEDOM DAY 2011, il giorno in cui si smette idealmente di lavorare per lo stato e si comincia a lavorare per se stessi e per la propria famiglia il Tea Party torna a Prato con un grande evento nazionale. Dalle 17.00 dibattiti, incontri, ospiti importanti del mondo della cultura, del giornalismo, dell'economia e dello spettacolo. Dalle 20.00 apericena per tutti. Dalle 22.00 DJ Set insieme all'associazione Black Out Stand e gazebo di associazioni partner e che aderiscono all'evento. Tra i presenti: Confcontribuenti; Rete Liberal; Magna Carta Presto tutti i nomi dei relatori e degli ospiti. sabato 25 giugno alle ore 17.00 - 26 giugno alle ore 2.00 Officina Giovani Piazza Macelli, 4 Prato (Prato, Italy) info: Saba Zecchi saba.zecchi@teapartyitalia 377.4178051 David Mazzerelli david.mazzerelli@teapartyi |
martedì 31 maggio 2011
TAX FREEDOM DAY 2011 - TEA PARTY PRATO
domenica 29 maggio 2011
L’onestà: da virtù cristiana a virtù capitalista
di Vito Foschi
L’onestà è sicuramente una di quelle caratteristiche che ci si aspetta da un buon cristiano, ma raramente nella mentalità comune la si associa agli operatori economici. Tuttavia, fin dal medioevo, l'onestà, da virtù cristiana, diventava essenziale per il mercante per i suoi affari: chi avrebbe mai fatto affari con un disonesto?
CONTINUA A LEGGERE
L’onestà è sicuramente una di quelle caratteristiche che ci si aspetta da un buon cristiano, ma raramente nella mentalità comune la si associa agli operatori economici. Tuttavia, fin dal medioevo, l'onestà, da virtù cristiana, diventava essenziale per il mercante per i suoi affari: chi avrebbe mai fatto affari con un disonesto?
CONTINUA A LEGGERE
Più forte ragazzi, più forte!
Un film che ci mostra in modo semplice i danni provocati dai monopoli e l’importanza di diritti di proprietà. E come questi influiscono sullo sviluppo economico.
di Vito Foschi
venerdì 20 maggio 2011
Cittadino: bancomat dello Stato
di Gianpiero De Martinis*
Il 20 Maggio 2011 è indetta da Radicali Italiani e Ancot (Associazione nazionale consulenti tributari) la "Prima Giornata nazionale dei Silenti", ovvero quei contributi versati a cui non corrisponde un trattamento pensionistico.
Il sistema previdenziale italiano è sicuramente uno di quei punti caldi dell’agenda politica italiana, e come ogni punto caldo nel nostro paese ogni governo cerca di raffreddarlo con improbabili cocktails che hanno l’unico scopo di non pestare i piedi a nessuno, senza risolvere il problema.
Tuttavia, se c’è una cosa che riesce davvero bene allo Stato, è l’incassare moneta sonante, ed in questo sbaraglia qualsiasi tipo di concorrenza: è il caso dei “contributi silenti”. Ossia un bel po’ di moneta sonante incassata dallo Stato grazie ai contributi dovuti alla gestione separata dell'Inps, pagati da una parte dei contribuenti italiani. Gran parte di questi contributi non si trasformano successivamente in un corrispondente trattamento pensionistico, e ciò per il banale fatto che non si raggiunge quella soglia minima che permette di ricevere tale trattamento.
Che fine fanno questi versamenti?
In un contratto tra privati dietro il pagamento di un corrispettivo, si ottiene una prestazione, e se ciò non avviene, si agisce per riottenere la somma pagata.
Lo Stato è fuori da questa logica: se non paghi i contributi previdenziali, prima o poi il pignoramento arriva, se paghi e non raggiungi la soglia per ottenere il trattamento pensionistico, “sorridi”, perché i tuoi soldi andranno a pagare la pensione di qualcun altro.
In una logica contabile semplicistica, quando ho entrate che non sono seguite da uscite, vuol dire che accumulo ricchezze. Di ricchezze lo Stato ne accumula tante, e a sua detta, lo fa per il mio bene.
Vorrei solo capire, come fa lo Stato, a conoscere ciò che è bene per me, meglio di come lo conosca io.
* Tea Party Piemonte
venerdì 13 maggio 2011
Una nuova agenzia immobiliare in città: il Comune
di Vito Foschi
Camminando per la città, non si può non notare un manifesto che offre dei locali commerciali in affitto. Nulla di strano, se non fosse che il locatore è il Comune. Siamo abituati allo strabordare delle funzioni delle amministrazioni pubbliche, ma che un Comune si mettesse a fare l’agente immobiliare sembra un po’ fuori luogo. Può sembrare una cosa normale che un comune affitti dei locali commerciali, perché è giusto che non rimangono sfitti. Le domande da porsi sono: perché il Comune possiede degli immobili non funzionali alla sua attività? Perché il Comune dovrebbe svolgere un’attività tipica dei privati? Il Comune è in grado di gestire con efficienza la locazione di locali commerciali?
Dal punto di vista economico si suggerisce sempre di concentrarsi sulle cose che si riesce a fare bene e di affidare il resto ad altri più capaci. Dubitiamo delle capacità immobiliari del Comune visto che anche nelle funzioni istituzionali non eccelle. Ma oltre alle considerazioni di efficienza economica, quello che non si capisce è perché il comune debba fare l’agente immobiliare. Noi cittadini abbiamo delegato il Comune a ciò? O più semplicemente ci interessa che faccia funzionare bene anagrafe, garantisca la pulizia pubblica, strade senza buche e così via. Invece il Comune che fa? Si mette ad affittare dei locali commerciali. Ma c’è il privato per questo.
Oltre ad andare oltre i compiti istituzionali tipici di un comune, si può ragionevolmente temere che la locazione di questi immobili sia un’ulteriore tentazione di corruzione per politici e funzionari pubblici: è l’occasione a fare l’uomo ladro. Se il tutto è affidato i privati ci mettono del loro e possono fare quello che vogliono con i loro soldi, mentre le risorse del Comune sono soldi che vengono fuori dalle nostre tasche e non devono essere sprecati o servire a fare attività che nessuno si aspetta da un’amministrazione pubblica.
Infine, oltre alle considerazioni sull’abuso di funzioni, di efficienza economica e del rischio corruzione c’è il problema del debito pubblico. Perché il comune non vende i locali che cerca di affittare? Se cerca di affittarli non servono all’attività istituzionali e quindi possono essere venduti ed usati per abbattere il debito, per esempio pagando qualche fornitore prima che sia costretto a chiudere stretto in una crisi di liquidità.
In conclusione non c’è nessuna motivazione logica per cui il comune debba essere un’agenzia immobiliare.
Pubblicato anche sul sito di CronacaQui:
martedì 10 maggio 2011
SANGUISUGHE - Le pensioni d'oro che ci prosciugano le tasche
Dal sito della Libreria Del Ponte
Giordano, Mario
SANGUISUGHE
Le pensioni d'oro che ci prosciugano le tasche
C'è il pensionato Inps più ricco d'Italia: 90.000 euro al mese. C'è l'onorevole che è stato in Parlamento un solo giorno e potrà contare per tutta la vita su una pensione da deputato. C'è l'ex presidente del Consiglio che ha tagliato le pensioni altrui e ne ha ottenuta per sé una da 31.000 euro al mese.
C'è l'ex presidente della Repubblica che, oltre al vitalizio, incassa 4766 euro netti al mese come ex magistrato, pur avendo svolto questa attività per soli 3 anni. E poi ci sono le baby pensioni, le pensioni ai mafiosi, le doppie, triple e quadruple pensioni: mentre al cittadino qualunque vengono chiesti continui sacrifici sul fronte previdenziale, mentre l'Europa insiste per allungare la vita lavorativa e i giovani non sanno se potranno mai avere una vecchiaia serena, la casta dei pensionati d'oro mantiene i suoi privilegi, anzi se ne riserva sempre di nuovi.
Tutto perfettamente legale, s'intende, ma con la differenza non trascurabile che, in questo caso, la legge viene applicata con sorprendente rapidità. Mario Giordano ci guida nel labirinto degli scandali, degli inganni e degli abusi della previdenza italiana: un buco nero che grava sulle spalle dei contribuenti e mette a rischio il loro futuro.
Da questo desolante panorama emerge un'indicazione chiara: visto che continuano a chiedere tagli alle pensioni, non si potrebbe cominciare da qualcuno di questi privilegi?
Giordano, Mario
SANGUISUGHE
Le pensioni d'oro che ci prosciugano le tasche
C'è il pensionato Inps più ricco d'Italia: 90.000 euro al mese. C'è l'onorevole che è stato in Parlamento un solo giorno e potrà contare per tutta la vita su una pensione da deputato. C'è l'ex presidente del Consiglio che ha tagliato le pensioni altrui e ne ha ottenuta per sé una da 31.000 euro al mese.
C'è l'ex presidente della Repubblica che, oltre al vitalizio, incassa 4766 euro netti al mese come ex magistrato, pur avendo svolto questa attività per soli 3 anni. E poi ci sono le baby pensioni, le pensioni ai mafiosi, le doppie, triple e quadruple pensioni: mentre al cittadino qualunque vengono chiesti continui sacrifici sul fronte previdenziale, mentre l'Europa insiste per allungare la vita lavorativa e i giovani non sanno se potranno mai avere una vecchiaia serena, la casta dei pensionati d'oro mantiene i suoi privilegi, anzi se ne riserva sempre di nuovi.
Tutto perfettamente legale, s'intende, ma con la differenza non trascurabile che, in questo caso, la legge viene applicata con sorprendente rapidità. Mario Giordano ci guida nel labirinto degli scandali, degli inganni e degli abusi della previdenza italiana: un buco nero che grava sulle spalle dei contribuenti e mette a rischio il loro futuro.
Da questo desolante panorama emerge un'indicazione chiara: visto che continuano a chiedere tagli alle pensioni, non si potrebbe cominciare da qualcuno di questi privilegi?
domenica 8 maggio 2011
Bandiera di Gadsden
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bandiera di Gadsden | |
---|---|
Gadsen Flag | |
Proporzioni | 2:3 |
La bandiera di Gadsden è una storica bandiera statunitense. Essa contiene un serpente a sonagli su sfondo giallo e la scritta Dont tread on me (in inglese: non calpestarmi) posizionata sotto il rettile. La bandiera prende il suo nome da Christopher Gadsden. Essa apparve per la prima volta nel 1775 ed è considerata una delle prime bandiere degli Stati Uniti d'America.
Dopo la Guerra di indipendenza americana la bandiera è apparsa in varie occasioni come simbolo di patriottismo e di libertà. Inoltre è considerata un importante simbolo nell'ambito dell'area libertarians statunitense.
venerdì 6 maggio 2011
Democrazia e libertà
"La democrazia è due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. La libertà un agnello ben armato che contesta il voto".
Benjamin Franklin
Benjamin Franklin
martedì 3 maggio 2011
LIBERO MERCATO: CHI L’HA VISTO? La libertà dei mercati e l’intervento pubblico
Il CIDAS, Centro Italiano Documentazione Azione Studi, ha l’onore di invitare la S. V. alla conferenza che sarà tenuta
il 6 Maggio 2011 alle ore 21.00 presso il Centro Congressi dell’Unione Industriale di Torino, in via Fanti 17, da:
GÉRARD BRAMOULLÉ
Professore di Economia all’Università di Aix-Marseille
sul tema: LIBERO MERCATO: CHI L’HA VISTO?
La libertà dei mercati e l’intervento pubblico
Invito da esibire all’ingresso
Servizio di traduzione simultanea
Venerdì, 6 Maggio 2011, ore 21,0 Torino, via Fanti 17
Con il contributo della
Relatore: Prof. Gérard Bramoullé
Decano onorario della Facoltà d’Economia Applicata d’Aix-en-Provence
Membro della Società Mont Pèlerin
attualmente Membro della Commissione Nazionale per la nomina dei docenti dell’Università
in Scienze Economiche
Rieletto nel 2009 Assessore municipale d’Aix-en-Provence con delega alle Finanze e Vice-
Presidente della Comunità dei Paesi d’Aix
Opere: Analisi della perdita dell’equilibrio (Economica, Paris)
La Peste verde (Les Belles Lettres, Paris)
Economia Monetaria (Dalloz, Paris)
Collaborazioni : Journal of libertarian studies, Journal des économistes,
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Oggetto della conferenza : Per raggiungere l’obiettivo di una “buona società”, vale a dire la soddisfazione
dei bisogni individuali, è meglio rivolgersi ai mercati liberi piuttosto che ad
interventi pubblici coercitivi. Un’analisi logica ed esempi concreti illustreranno
questo concetto.
IBL al XXIV SALONE DEL LIBRO di Torino - Evento: Economisti a confronto: Keynes vs. Hayek
Istituto Bruno Leoni in trasferta! Al XXIV Salone Internazionale del libro di Torino (Lingotto Fiere) dal 12 al 16 maggio, presso il PADIGLIONE 2 , POSTO G44!
E domenica 15, ore 14.30, presso la SALA ARANCIO l'evento "Economisti a confronto: Keynes vs. Hayek. Presentazione dei volumi IBL Libri e Liberilibri"!
In occasione della pubblicazione di Tutti gli errori di Keynes di Hunter Lewis, IBL Libri, e La via della schiavitù di Friedrich A. von Hayek, Liberilibri
Intervengono:
Francesco Forte
Alberto Mingardi
Luca Ricolfi
IBL Libri sarà presente al Salone del libro nello stand insieme a Liberilibri.
Maggiori Informazioni QUI:
eventi@brunoleoni.it – 02 3657 7325
LINK ALL'EVENTO:
Sito Salone Int del Libro: http://www.salonelibro.it/it/organizza-la-visita/programma/domenica-15/details/2385-economisti-a-confronto-keynes-vs-hayek-in-occasione-della-pubblicazione-di-tutti-gli-errori-di-keynes-di-hunter-lewis-ibl-libri-e-la-via-della-schiavitu-di-friedrich-a-von-hayek-liberilibri-proposte-espositori.html
E domenica 15, ore 14.30, presso la SALA ARANCIO l'evento "Economisti a confronto: Keynes vs. Hayek. Presentazione dei volumi IBL Libri e Liberilibri"!
In occasione della pubblicazione di Tutti gli errori di Keynes di Hunter Lewis, IBL Libri, e La via della schiavitù di Friedrich A. von Hayek, Liberilibri
Intervengono:
Francesco Forte
Alberto Mingardi
Luca Ricolfi
IBL Libri sarà presente al Salone del libro nello stand insieme a Liberilibri.
Maggiori Informazioni QUI:
eventi@brunoleoni.it – 02 3657 7325
LINK ALL'EVENTO:
Sito Salone Int del Libro: http://www.salonelibro.it/it/organizza-la-visita/programma/domenica-15/details/2385-economisti-a-confronto-keynes-vs-hayek-in-occasione-della-pubblicazione-di-tutti-gli-errori-di-keynes-di-hunter-lewis-ibl-libri-e-la-via-della-schiavitu-di-friedrich-a-von-hayek-liberilibri-proposte-espositori.html
Iscriviti a:
Post (Atom)