venerdì 20 maggio 2011

Cittadino: bancomat dello Stato

di Gianpiero De Martinis*

Il 20 Maggio 2011 è indetta da Radicali Italiani e Ancot (Associazione nazionale consulenti tributari) la "Prima Giornata nazionale dei Silenti", ovvero quei contributi versati a cui non corrisponde un trattamento pensionistico.
Il sistema previdenziale italiano è sicuramente uno di quei punti caldi dell’agenda politica italiana, e come ogni punto caldo nel nostro paese ogni governo cerca di raffreddarlo con improbabili cocktails che hanno l’unico scopo di non pestare i piedi a nessuno, senza risolvere il problema.
Tuttavia, se c’è una cosa che riesce davvero bene allo Stato, è l’incassare moneta sonante, ed in questo sbaraglia qualsiasi tipo di concorrenza: è il caso dei “contributi silenti”. Ossia un bel po’ di moneta sonante incassata dallo Stato grazie ai contributi dovuti alla gestione separata dell'Inps, pagati da una parte dei contribuenti italiani. Gran parte di questi contributi non si trasformano successivamente in un corrispondente trattamento pensionistico, e ciò per il banale fatto che non si raggiunge quella soglia minima che permette di ricevere tale trattamento.
Che fine fanno questi versamenti?
In un contratto tra privati dietro il pagamento di un corrispettivo, si ottiene una prestazione, e se ciò non avviene, si agisce per riottenere la somma pagata.
Lo Stato è fuori da questa logica: se non paghi i contributi previdenziali, prima o poi il pignoramento arriva, se paghi e non raggiungi la soglia per ottenere il trattamento pensionistico, “sorridi”, perché i tuoi soldi andranno a pagare la pensione di qualcun altro.
In una logica contabile semplicistica, quando ho entrate che non sono seguite da uscite, vuol dire che accumulo ricchezze. Di ricchezze lo Stato ne accumula tante, e a sua detta, lo fa per il mio bene.
Vorrei solo capire, come fa lo Stato, a conoscere ciò che è bene per me, meglio di come lo conosca io.

* Tea Party Piemonte

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