tratto da "Lo Spiffero" del 16 dicembre 2011
di Riccardo de Caria
La scorsa settimana abbiamo sostenuto la necessità che le iniziative educative e culturali, per quanto lodevoli come il Treno della Memoria, siano finanziate da fondi privati, e non dalla fiscalità generale. Conoscendo i nostri politici, non ci ha sorpreso che il nostro auspicio sia caduto nel vuoto: la Circoscrizione Uno di Torino ha infatti subito stanziato 5.100 euro per il Treno, assai meno della somma necessaria, ma comunque buoni a farsi belli (tanto paga sempre Pantalone). 2.400 e 3.600 li avevano già stanziati la Tre e la Nove.
Questo ci ha spinti ad approfondire: quanto spendono le circoscrizioni torinesi in contributi a pioggia come questi, che - si badi bene - sfuggono a qualunque bando o concorso pubblico, venendo assegnati semplicemente per conoscenza, con la più ampia discrezionalità da parte della politica? Abbiamo limitato l'indagine ai pochi mesi di attività dal loro ultimo rinnovo. I dati sui rispettivi siti non sono aggiornatissimi (la Quattro, nell'era di internet, è ferma a ottobre). Ma è comunque un periodo significativo, visto che è quello dell'esplosione della crisi del nostro debito pubblico. Secondo voi, le circoscrizioni han mostrato di capire la gravità del momento, o han continuato la pioggia di micro-elargizioni, indifferenti alle drammatiche notizie sulla nostra situazione debitoria?
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per gentile concessione dell'autore
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