Vi segnaliamo questo importante evento dell'Istituto Bruno Leoni che si
terrà a Torino il 12 maggio alle ore 18,00 Sala dei Mappamondi, Accademia delle Scienze di Torino, via Accademie delle Scienze, 6. Si tratta del VII edizione del Discorso
Bruno Leoni. Quest'anno parteciperà Yang Jisheng, con una relazione su
"La grande carestia cinese (1958-1962): cronaca di un'economia
pianificata"
domenica 4 maggio 2014
mercoledì 12 febbraio 2014
Piccolo Manuale della Libertà
Per scaricarlo bisogna registrarsi al sito e pagare tramite Paypal. Una volta andato a buon fine il pagamento nella stessa pagina sarà possibile fare il download. Per ogni copia un euro andrà al Tea Party Italia!
Il Link da cui scaricare:
http://www.leolibri.it/content/piccolo-manuale-della-libert%C3%A0
Una breve presentazione:
Questo
libro è un esempio di divulgazione che riesce a tenere insieme
approfondimento, rigore, semplicità e concretezza. L’autore non si tira
indietro, da una parte, rispetto a tematiche economiche ed etiche
complesse, usando dall’altra sempre esempi quotidiani, concreti,
comprensibili a tutti, in molti casi anche estremamente divertenti e
leggeri.
Il
primo impatto del lettore con le tematiche della libertà economica, del
mercato, della concorrenza, dell’importanza dei diritti di proprietà, è
quanto di più “soft” e meno traumatico si possa immaginare: l’autore fa
iniziare infatti questo viaggio con un excursus tra “favole moderne”:
film per famiglie, serie tv di culto, addirittura cartoni animati. Come
spiega lui stesso: “Non c’è nessuna forma di snobismo alla rovescia, ma
solo un’osservazione pratica. Per quanto si possa fare alta teoria,
liberalismo e libertarismo sono dottrine dettate dal buon senso. Alla
fine trovano la loro vera ragion d’essere nella realtà. E la realtà la
capiscono tutti, come un film di Bud Spencer e Terence Hill.”
lunedì 15 aprile 2013
VIDEO EVENTO NOVARESE ANTI TASSE...
di Tea Party Piemonte
Come tutti voi ben sapete, il 15 Marzo 2013 si è tenuto a Novara all'Hotel Parmigiano in Via dei Cattaneo 4, un evento anti tasse organizzato dal Tea Party Italia. Ospiti dell'incontro erano Leonardo Facco e Giacomo Zucco. Gabriele Barello ha moderato l'evento. Di seguito sono postati i link delle 4 parti dell'incontro:
mercoledì 13 marzo 2013
IL TEA PARTY ORGANIZZA A NOVARA UN EVENTO ANTI TASSE
di Tea Party Piemonte
Ebbene si… è la prima volta che il TEA PARTY ITALIA, famoso movimento anti tasse nostrano, organizza un evento a Novara, cittadina di 100.000 abitanti a circa 60 km da Milano. Dopo mesi e mesi di preparativi, annunci e smentite, finalmente venerdì 15 marzo 2013 alle ore 18 all’Hotel Parmigiano in Via dei Cattaneo 4, avrà inizio quello che si preavvisa un evento che attirà parecchi curiosi ed adetti stampa. L’organizzatore dell’evento è Gabriele Barello, giovane ragazzo novarese e studioso di economia.
Gli ospiti dell’evento saranno il noto editore e scrittore Leonardo Facco, diventato famoso per aver scritto libri provocanti e dai titoli molto forti come, "Elogio dell’Evasore Fiscale", e l’autobiografia non autorizzata di Umberto Bossi intitolata "Umberto Magno – storia dell’imperatore della Padania", e Giacomo Zucco portavoce nazionale del movimento Tea Party Italia, diventato anch’egli famoso per numerose retate televisive tra le quali l’ultima famosa con l’ex premier Monti, un video visto su YouTube da decine di miliaia di persone.
Ad introdurre l’evento sarà Giulia Bonaudi, segretaria del Tea Party Piemonte ed ex coordinatrice regionale, mentre a fare da presentatore e moderatore, ci sarà Gabriele Barello. Per ulteriori informazioni basta contattare Gabriele Barello al 3315217769 oppure andare direttamente sulla pagina dell’evento al seguente link http://www.facebook.com/#!/events/495668983816924/
Vi aspettiamo numerosi!!
domenica 20 gennaio 2013
venerdì 4 gennaio 2013
L'AUTOMOBILE... QUESTA SCONOSCIUTA
di Gabriele Barello
Italia paese di santi, poeti e… automobilisti! Secondo gli ultimi dati ISTAT, i veicoli circolanti nel nostro paese sono oltre 37 milioni (37.138.990), 608 circa ogni mille abitanti, 2,1 per famiglia. Pochi altri paesi detengono un simile record.
Le ragioni di tali numeri sono da ricercare in vari campi. Primo fra tutti la scarsità dei mezzi pubblici poco puntuali e dal servizio scarso. E la monopolizzazione di essi da parte dello Stato di certo non aiuta. E poi agli italiani piace muoversi con i mezzi propri, anche per brevi spostamenti… sarà un vizio? Una virtù? Lascio a voi l’ardua sentenza. Fatto sta che nonostante l’auto sia molto usata, e che il nostro paese sia sede delle case automobilistiche che tutto il mondo ci invidia (Ferrari e Pagani in testa…), essa non sia molto gradita ed i suoi problemi non hanno molto eco, ne pratico e ne mediatico. Pure il governo Monti ci ha messo lo zampino, o meglio i governi.
Infatti è dal lontano 2004 che si sono introdotti i primi aumenti di bollo ed accise sui carburanti. Ora, che Roma abbia sempre visto nel cittadino e nell’automobilista italiano un bancomat è ormai risaputo, ma è incredibile come il Governo tecnico del signor Mario Monti abbia battuto ogni record di prelievo, come risulta dall’escalation di provvedimenti pronta-cassa approvati dall’autunno del 2011 ad oggi. Non solo… ma il Governo degli intelligentoni bocconiani, ha pure sbagliato a fare i calcoli, e non di poco. Ad esempio pare che alla Bocconi non abbiano insegnato che un certo signor Arthur Laffer, ideò alla fine degli anni ‘70 una curva che descriveva la stretta relazione tra entrate fiscali ed evasione ed elusione fiscale. Egli dimostrò in pratica, che all’aumentare dell'aliquota le entrate fiscali aumentano fino ad arrivare al punto massimo, individuato nel punto di massimo della curva stessa (detto indebitamente "Is no going back", letteralmente "Punto di non ritorno"), oltre il quale ogni aumento dell'entrata fiscale porta una diminuzione delle entrate incentivando l'evasione e l'elusione. Dato che sappiamo in che paese ci troviamo, (e ci pare inutile ripeterlo), ciò che sta avvenendo all’auto ha del surreale. Basti pensare che l’auto ed il suo indotto contribuiscono per quasi il 19% (18,6%…), del gettito fiscale nazionale e fatturano oltre l’11,4% del PIL. Ebbene in nessun altro paese europeo si arriva a tali record di tassazione sull’automobile.
In Francia a titolo di esempio è solo del 5-6% scarso. In Germania il 3,5%, Slovenia 4,1%, Romania 5,5%, Bulgaria 8%, Svizzera 9% ecc… insomma da qualunque parte la si voglia mettere, il nostro 19% è ben lontano di almeno il 10% al confronto con la Svizzera. In alcuni di essi manco esiste il bollo auto (Romania, e Bulgaria tra quelli citati). In Slovenia ad esempio, si paga solo al momento dell’acquisto e di un importo davvero ridicolo (150 euro fissi). Si ma loro non hanno l’IPT però. E non hanno le accise ladre che abbiamo noi. Insomma reggere una competizione in campo fiscale, da parte dell’Italia con gli altri paesi è davvero impossibile. E poi si lamentano e si chiedono perché tutti fuggono all’estero, o immatricolano le auto con targhe straniere.
Insomma pare che l’idea di continuare a tassare, faccia piacere a chi occupa (abusivamente) Palazzo Chigi. Luigi Einaudi, forse uno degli ultimi veri liberali italiani disse: "qualunque imbecille sarebbe in grado di alzare le tasse, piuttosto che tagliare la spesa pubblica". Ecco abbiamo capito come definire Monti. A dimostrazione che Laffer in fondo aveva ragione, basta confrontare il gettito delle neo tasse Montiane. Grazie al superbollo auto si doveva in "teoria", riscuotere qualcosa come 125 milioni di euro in 6 mesi. Invece ne sono stati incassati solamente 54 milioni scarsi, cioè non ha manco superato il 45% del totale previsto. E questo è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare. Al professore l’auto non è proprio andata a genio già dal lontano 2002, anno del famoso regolamento CE n. 1.400/2002 della Commissione Europea che sanciva e riordinava la vendita e l’assistenza del settore automobilistico, introducendo il "multimarca": la famosa "direttiva Monti". Multimarca che agli imprenditori, concessionari ed investitori non è mai andato giù. Da quel momento è stato tutto in salita (di tasse). Col governo Berlusconi prima, quello Prodi dopo, quello Berlusconi dopo ancora ed infine il governo Monti, l’auto è stata letteralmente bersagliata di accise, IPT, bolli, passaggi di proprietà ecc… arrivando a detenere un triste primato, l’ennesimo a dire il vero: quello sulla più alta tassazione europea (forse mondiale) sull’auto. Ma pare non bastare ancora…
Se un vecchio e saggio detto affermava, "Errare umanum est, perseverare diabolicum", a loro di sicuro è piaciuto… perseverare. Dopo tutti i dati negativi comunicati da vari enti, agenzie di stampa e riviste specializzate, sul mondo dell’auto che vedevano il dato principale individuato nel –25% di immatricolazioni in meno a Settembre 2012 rispetto allo stesso mese del 2011, la risposta del governo tecnico non si è fatta attendere. Un’altra… tassa! Mese che passa, tassa che scopri. Questa volta è toccato al ministro per l’ambiente Corrado Clini a lanciare la palla (pardon tassa). Illustrando la sua "strategia in cinque punti per lo sviluppo sostenibile dell’Italia", scorrendo nella lettura ecco che spunta la tassa puntuale come un orologio svizzero. Si legge testualmente: "… anche con l’eventuale introduzione di un pedaggio di circolazione nelle autostrade e nelle strade statali per autoveicoli, autobus e camion differenziato in relazione alle emissioni specifiche di CO2/km (Eurovignette)". Tale probabile ennesima gabella servirebbe (ecco che spunta la scusa benevola per la sua applicazione), a finanziare gli incentivi per le auto elettriche e lo sviluppo di neo biocarburanti più sostenibili. Come sempre i pruriti ecologisti di pochi, sono sempre a spese di tutti, magari anche ai danni di chi non gli interessa (vedere lo scandalo sugli incentivi all’energia solare per capire). Se vogliono farci pagare pure le bollette mensili dei possessori di auto elettriche, ci facciano un fischio. Stranamente non si fa menzione alcuna per scooter (i più inquinanti tra l’altro perché essendo a due tempi, funzionanti a miscela di combustibile) e motocicli… chissà il perché. Solo se si è possessori di 4 ruote si è potenziali criminali dell’atmosfera.
Ora, che cosa tutto questo voglia dire, non è dato capire. Fatta salva, naturalmente, l’intenzione di costringere già gli ultraspennati automobilisti a mettere nuovamente mano al portafoglio per potersi garantire il sacrosanto diritto di circolare con il proprio veicolo anche sulle strade statali (come se non si pagassero già a sufficienza). Come verrà calcolata poi, tale ennesima tassa in relazione ai pedaggi autostradali ad esempio, già molto cari? Insomma l’ennesimo delirio. Appena saputa la notizia, non si è fatta attendere la risposta decisamente incavolata, degli operatori del settore. Loris Casadei, presidente aggiunto di Porsche Italia ex presidente Unrae afferma: "Oggi in Italia sperare di vendere un’auto un po’ più sportiva, è un’impresa suicida. Porsche a malapena sopravvive grazie ai costi non esagerati dell’usato ed alle potenze non troppo elevate. Noi lanciamo un monito ben chiaro… se il governo introdurrà questa ennesima tassa, che sappiamo benissimo che colpirà le sportive che emettono più CO2, le soluzione sono due: o si accolla lo stato il suo costo, oppure ritiriamo i nostri investimenti, modelli e concessionarie dal paese. Impossibile sostenere ulteriori tasse in un periodo di recessione e crisi simile. Questo governo sta facendo follie e presto se ne pentirà e dovrà tornare presto sui suoi passi…". Diciamo che è stato sufficientemente chiaro. Sulla stessa linea negativa appare, Giacomo Mori presidente di AlixPartners: "La macchina è ormai vista da molti in maniera negativa: grazie ai media nazionali è sempre vista come lusso o mezzo superfluo, anche per questo i suoi problemi non hanno eco".
Ed inoltre ne vogliamo parlare dei posti di lavoro che l’auto ha creato nella sua lunga storia? Solo la Volkswagen ne ha creati più di 100.000 negli ultimi 5 anni… e senza sovvenzioni statali di alcun tipo, tra l’altro essendo l’unico gruppo automobilistico in Europa ad aver aumentato gli utili e le vendite a dismisura, e tutto ciò è pure valso un premio ai dipendenti in busta paga. Quindi l'auto è un beneficio per tutti, mettiamoci l’anima in pace e smettiamola di perseguitarla assieme a chi la usa. Insomma in tutto sto "trambusto", ci viene da chiedere se i professori abbiano bene in chiaro come rilanciare l’auto. Per ora pare abbiano bene in mente solo come… distruggerla.
Le ragioni di tali numeri sono da ricercare in vari campi. Primo fra tutti la scarsità dei mezzi pubblici poco puntuali e dal servizio scarso. E la monopolizzazione di essi da parte dello Stato di certo non aiuta. E poi agli italiani piace muoversi con i mezzi propri, anche per brevi spostamenti… sarà un vizio? Una virtù? Lascio a voi l’ardua sentenza. Fatto sta che nonostante l’auto sia molto usata, e che il nostro paese sia sede delle case automobilistiche che tutto il mondo ci invidia (Ferrari e Pagani in testa…), essa non sia molto gradita ed i suoi problemi non hanno molto eco, ne pratico e ne mediatico. Pure il governo Monti ci ha messo lo zampino, o meglio i governi.
Infatti è dal lontano 2004 che si sono introdotti i primi aumenti di bollo ed accise sui carburanti. Ora, che Roma abbia sempre visto nel cittadino e nell’automobilista italiano un bancomat è ormai risaputo, ma è incredibile come il Governo tecnico del signor Mario Monti abbia battuto ogni record di prelievo, come risulta dall’escalation di provvedimenti pronta-cassa approvati dall’autunno del 2011 ad oggi. Non solo… ma il Governo degli intelligentoni bocconiani, ha pure sbagliato a fare i calcoli, e non di poco. Ad esempio pare che alla Bocconi non abbiano insegnato che un certo signor Arthur Laffer, ideò alla fine degli anni ‘70 una curva che descriveva la stretta relazione tra entrate fiscali ed evasione ed elusione fiscale. Egli dimostrò in pratica, che all’aumentare dell'aliquota le entrate fiscali aumentano fino ad arrivare al punto massimo, individuato nel punto di massimo della curva stessa (detto indebitamente "Is no going back", letteralmente "Punto di non ritorno"), oltre il quale ogni aumento dell'entrata fiscale porta una diminuzione delle entrate incentivando l'evasione e l'elusione. Dato che sappiamo in che paese ci troviamo, (e ci pare inutile ripeterlo), ciò che sta avvenendo all’auto ha del surreale. Basti pensare che l’auto ed il suo indotto contribuiscono per quasi il 19% (18,6%…), del gettito fiscale nazionale e fatturano oltre l’11,4% del PIL. Ebbene in nessun altro paese europeo si arriva a tali record di tassazione sull’automobile.
In Francia a titolo di esempio è solo del 5-6% scarso. In Germania il 3,5%, Slovenia 4,1%, Romania 5,5%, Bulgaria 8%, Svizzera 9% ecc… insomma da qualunque parte la si voglia mettere, il nostro 19% è ben lontano di almeno il 10% al confronto con la Svizzera. In alcuni di essi manco esiste il bollo auto (Romania, e Bulgaria tra quelli citati). In Slovenia ad esempio, si paga solo al momento dell’acquisto e di un importo davvero ridicolo (150 euro fissi). Si ma loro non hanno l’IPT però. E non hanno le accise ladre che abbiamo noi. Insomma reggere una competizione in campo fiscale, da parte dell’Italia con gli altri paesi è davvero impossibile. E poi si lamentano e si chiedono perché tutti fuggono all’estero, o immatricolano le auto con targhe straniere.
Insomma pare che l’idea di continuare a tassare, faccia piacere a chi occupa (abusivamente) Palazzo Chigi. Luigi Einaudi, forse uno degli ultimi veri liberali italiani disse: "qualunque imbecille sarebbe in grado di alzare le tasse, piuttosto che tagliare la spesa pubblica". Ecco abbiamo capito come definire Monti. A dimostrazione che Laffer in fondo aveva ragione, basta confrontare il gettito delle neo tasse Montiane. Grazie al superbollo auto si doveva in "teoria", riscuotere qualcosa come 125 milioni di euro in 6 mesi. Invece ne sono stati incassati solamente 54 milioni scarsi, cioè non ha manco superato il 45% del totale previsto. E questo è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare. Al professore l’auto non è proprio andata a genio già dal lontano 2002, anno del famoso regolamento CE n. 1.400/2002 della Commissione Europea che sanciva e riordinava la vendita e l’assistenza del settore automobilistico, introducendo il "multimarca": la famosa "direttiva Monti". Multimarca che agli imprenditori, concessionari ed investitori non è mai andato giù. Da quel momento è stato tutto in salita (di tasse). Col governo Berlusconi prima, quello Prodi dopo, quello Berlusconi dopo ancora ed infine il governo Monti, l’auto è stata letteralmente bersagliata di accise, IPT, bolli, passaggi di proprietà ecc… arrivando a detenere un triste primato, l’ennesimo a dire il vero: quello sulla più alta tassazione europea (forse mondiale) sull’auto. Ma pare non bastare ancora…
Se un vecchio e saggio detto affermava, "Errare umanum est, perseverare diabolicum", a loro di sicuro è piaciuto… perseverare. Dopo tutti i dati negativi comunicati da vari enti, agenzie di stampa e riviste specializzate, sul mondo dell’auto che vedevano il dato principale individuato nel –25% di immatricolazioni in meno a Settembre 2012 rispetto allo stesso mese del 2011, la risposta del governo tecnico non si è fatta attendere. Un’altra… tassa! Mese che passa, tassa che scopri. Questa volta è toccato al ministro per l’ambiente Corrado Clini a lanciare la palla (pardon tassa). Illustrando la sua "strategia in cinque punti per lo sviluppo sostenibile dell’Italia", scorrendo nella lettura ecco che spunta la tassa puntuale come un orologio svizzero. Si legge testualmente: "… anche con l’eventuale introduzione di un pedaggio di circolazione nelle autostrade e nelle strade statali per autoveicoli, autobus e camion differenziato in relazione alle emissioni specifiche di CO2/km (Eurovignette)". Tale probabile ennesima gabella servirebbe (ecco che spunta la scusa benevola per la sua applicazione), a finanziare gli incentivi per le auto elettriche e lo sviluppo di neo biocarburanti più sostenibili. Come sempre i pruriti ecologisti di pochi, sono sempre a spese di tutti, magari anche ai danni di chi non gli interessa (vedere lo scandalo sugli incentivi all’energia solare per capire). Se vogliono farci pagare pure le bollette mensili dei possessori di auto elettriche, ci facciano un fischio. Stranamente non si fa menzione alcuna per scooter (i più inquinanti tra l’altro perché essendo a due tempi, funzionanti a miscela di combustibile) e motocicli… chissà il perché. Solo se si è possessori di 4 ruote si è potenziali criminali dell’atmosfera.
Ora, che cosa tutto questo voglia dire, non è dato capire. Fatta salva, naturalmente, l’intenzione di costringere già gli ultraspennati automobilisti a mettere nuovamente mano al portafoglio per potersi garantire il sacrosanto diritto di circolare con il proprio veicolo anche sulle strade statali (come se non si pagassero già a sufficienza). Come verrà calcolata poi, tale ennesima tassa in relazione ai pedaggi autostradali ad esempio, già molto cari? Insomma l’ennesimo delirio. Appena saputa la notizia, non si è fatta attendere la risposta decisamente incavolata, degli operatori del settore. Loris Casadei, presidente aggiunto di Porsche Italia ex presidente Unrae afferma: "Oggi in Italia sperare di vendere un’auto un po’ più sportiva, è un’impresa suicida. Porsche a malapena sopravvive grazie ai costi non esagerati dell’usato ed alle potenze non troppo elevate. Noi lanciamo un monito ben chiaro… se il governo introdurrà questa ennesima tassa, che sappiamo benissimo che colpirà le sportive che emettono più CO2, le soluzione sono due: o si accolla lo stato il suo costo, oppure ritiriamo i nostri investimenti, modelli e concessionarie dal paese. Impossibile sostenere ulteriori tasse in un periodo di recessione e crisi simile. Questo governo sta facendo follie e presto se ne pentirà e dovrà tornare presto sui suoi passi…". Diciamo che è stato sufficientemente chiaro. Sulla stessa linea negativa appare, Giacomo Mori presidente di AlixPartners: "La macchina è ormai vista da molti in maniera negativa: grazie ai media nazionali è sempre vista come lusso o mezzo superfluo, anche per questo i suoi problemi non hanno eco".
Ed inoltre ne vogliamo parlare dei posti di lavoro che l’auto ha creato nella sua lunga storia? Solo la Volkswagen ne ha creati più di 100.000 negli ultimi 5 anni… e senza sovvenzioni statali di alcun tipo, tra l’altro essendo l’unico gruppo automobilistico in Europa ad aver aumentato gli utili e le vendite a dismisura, e tutto ciò è pure valso un premio ai dipendenti in busta paga. Quindi l'auto è un beneficio per tutti, mettiamoci l’anima in pace e smettiamola di perseguitarla assieme a chi la usa. Insomma in tutto sto "trambusto", ci viene da chiedere se i professori abbiano bene in chiaro come rilanciare l’auto. Per ora pare abbiano bene in mente solo come… distruggerla.
giovedì 3 gennaio 2013
Nuovo blog Tea Party
La famiglia dei siti Internet del Tea Party Italia si allarga con il nuovo blog del coordinamento regionale dell'Abruzzo guidato dal bravissimo Andrea Fiamma. Ecco a voi l'indirizzo del nuovo blog:
http://teapartyabruzzo.blogspot.it/
Benvenuto Abruzzo! Un saluto dal Piemonte.
http://teapartyabruzzo.blogspot.it/
Benvenuto Abruzzo! Un saluto dal Piemonte.
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