di Raffaele Terlizzi
Il PIL o Prodotto interno lordo è un parametro che misura la ricchezza
di un paese. Questa misurazione avviene in maniera indiretta attraverso
la misurazione dei consumi (principalmente). Il PIL viene adottato da
tutti gli organismi internazionali per calcolare le quote di
partecipazione dei vari stati ONU, FMI, per stilare classifiche e per
valutare l'economia di un paese.
Il PIL viene definito nel seguente modo
Y = C+G+I+(X-M) dove Y è il PIL, C sono i consumi finali, G è la spesa
dello stato, I gli investimenti, X le esportazioni ed M le importazioni.
Il grosso limite del PIL è che i consumi finali vengono influenzati
dalla spesa dei dipendenti statali e da quella dei pensionati. Quindi
da componenti della società che non sono produttivi, in altre parole
pensioni e dipendenti statali ricevono soldi dallo stato che per darli a
loro li preleva dalle tasche dei ceti produttivi. Questo vale
sicuramente per l'Italia dove la pensione viene gestita dallo stato e
senza un piano di accumulo/investimento come avviene in altri paesi .La
stessa cosa vale per gli investimenti, che se fatti dallo stato ,
vengono fatti tramite soldi presi dai ceti produttivi. Qualcuno potrebbe
obbiettare che gli investimenti statali porteranno ad un rientro futuro
in quanto investimenti .In realtà un qualsiasi investimento che
generasse utile sarebbe fatto tranquillamente da privati. Alla fine
tutto quello che spende lo stato viene fuori dai ceti produttivi. Ecco
che compare il PPL o prodotto privato lordo o come definito in inglese
“private product remaining with producers” da Rothbard. Il PPL può
essere calcolato depurando il pil da tutto quello che è generato dalla
Pubblica amministtrazione. A questo punto la curiosità ci fa porre la
domanda: Qual è il PPL italiano?
L'istat ha da poco comunicato
che il pil del 2011 è di 1550 mld di euro. L'istat ha sempre comunicato
che la spesa delle pensioni italiane è pari al 14,1% 218,55 mld.
Sempre l'istat ci fa sapere che nel 2011 la spesa per i dipendenti
pubblici è stata di 170 mld. La spesa diretta statale che rientra nel
calcolo del pil è piu difficile da trovare perchè i bilanci dello stato
non sono così trasparenti .La forbice di queste spese è compresa tra 150
e 200 mld .Prendiamo 150 mld cosi la valutazione è prudenziale.PPL =
1550-170-218,55-150 = 1011,45. Se rapportiamo il debito pubblico, le
entrate fiscali, al ppl cioè ai ceti produttivi la musica è
completamente diversa .Del resto solo i ceti produttivi producono
ricchezza da cui lo stato può attingere. Come è stato dimostrato dal
blocco sovietico, uno stato di soli statali non può farcela.Nel 2011 il
debito italiano è stato di circa 1900 mld 187% del PPL
la banca di italia ci fa sapere che nel 2011 la pressione fiscale ha raggiunto il 45% del pil
Che corrisponde al 68,9% del PPL.
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